John Anthony Davis è professore di Storia italiana ed europea presso l’Università del Connecticut, oltre ad essere membro permanente dell’American Academy di Roma, dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e della Royal Historical Society di Londra. Ha coordinato la stesura della Oxford Short History of Italy (Oxford University Press 2000-2006). I suoi interessi sono rivolti alla storia italiana in età moderna e contemporanea, nonché alla «questione meridionale».

“NAPOLI E NAPOLEONE. L’ITALIA MERIDIONALE E LE RIVOLUZIONI EUROPEE (1780-1860)”
Traduzione di Pasquale Palmieri – Rubbettino Editore, 2014

Durante l’età napoleonica, gli stati italiani furono interessati da ambiziosi progetti di riforma che ebbero un impatto traumatico sulle strutture dell’antico regime, percorse già da lungo tempo da una crisi profonda.
Il volume di John Davis si concentra sulla situazione del Mezzogiorno, cercando di superare le letture settoriali e faziose che si sono susseguite negli ultimi decenni, offrendo una prospettiva complessa, capace di fondere i temi principali della storia economica, sociale, politica, militare, la storia delle idee, la storia “culturale” e quella religiosa.
Sovvertendo alcuni luoghi comuni tendenti a ingabbiare il Sud in un quadro di persistente immobilità e arretratezza, l’autore guarda con rinnovata attenzione alle trasformazioni che ebbero luogo nel corso del XVII e del XIX secolo. Ne viene fuori una ricostruzione originale e sorprendente, che invita a guardare in una prospettiva totalmente nuova l’intero processo di unificazione della penisola italiana.

Motivazioni: “In questa innovativa reinterpretazione della storia del Regno delle Due Sicilie, lo storico inglese Davis descrive la transizione dall’antico regime all’ordine post-feudale nel periodo 1780-1860 in termini di una modernizzazione continuata (da Ferdinando IV Borbone, al “decennio francese” e alla Restaurazione), rapida e forse la più radicale di tutta la penisola, se non dell’intera Europa.  Sfatando la lunga serie di luoghi comuni caratteristica della storiografia risorgimentale, e rivisitando la storia europea dall’angolatura inusuale, il saggio di Davis cambia i termini delle questioni tanto della trasformazione politica in Italia nel secolo precedente l’Unità quanto della dicotomia Nord-Sud”.