Jean-Paul Fitoussi è Professore emerito all’Institut d’Etudes Politiques de Paris e a la LUISS di Roma. E’ attualmente direttore di ricerca all’Observatoire Français des Conjonctures Econoniques, istituto di ricerca economica e previsione.
Nato nel 1942, Fitoussi ha ottenuto un Dottorato cum laude in Giurisprudenza ed Economia presso l’Università di Strasburgo (Francia), con una tesi su “inflazione, equilibrio e disoccupazione”. Ha cominciato la sua carriera accademica come professore a contratto presso l’Università di Strasburgo. Dal 1979 al 1983 ha insegnato all’Istituto Europeo di Firenze, e nel 1984 visiting professor presso la University of California, Los Angeles.
Dal 1998 Fitoussi è membro del consiglio d’amministrazione dell’Ecole Normale Supérieure. Nel 1997 è divenuto membro del Conseil d’Analyse Economique del Primo Ministro, mentre nel 1996 è stato nominato membro della Commissione Economica della Nazione. Dal 2000 svolge l’incarico di Esperto presso il Parlamento Europeo, Commissione degli Affari Economici e Monetari. Dal 1990 al 1993 è stato Presidente del Consiglio Economico della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo.
Per quel che riguarda le attività editoriali, è Managing Editor della Revue et Lettre delI’OFCE, membro del Comitato Scientifico della Revue Française d’Economie, membro del Consiglio Editoriale di Labour e di The International Journal of Development Planning Literature, membro dei Comitati Scientifici della International Labour Review, e di Critique Internazionale. Ha scritto con regolarità su giornali francesi e stranieri, ed è editorialista per La Repubblica e Le Monde.
Nella sua ricerca, si è concentrato sulle teorie dell’inflazione, sulla disoccupazione, sul commercio estero, e sul ruolo della politica macroeconomica. Come Presidente dell’OFCE, e, al suo interno, come fondatore del Gruppo di Politica Economica Internazionale (di cui è membro con Anthony Atkinson, Olivier Blanchard, John Flemmig, Edmond Malinvaud, Edmund Phelps e Robert Solow), ha fornito numerosi contributi al dibattito corrente di politica economica, in particolare sui temi dell’integrazione economica e della transizione.
Fitoussi ha ricevuto il Premio della Association Française de Sciences Economiques e il Premio Rossi dell’Académie des Sciences Morales et Politiques. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, fra cui la Presidenza Onoraria della Facoltà di Economia di Strasburgo, la laurea Honoris Causa dall’Università di Buenos-Aires, e in patria le onorificenze di Chevalier de l’Ordre National du Mérite e Chevalier de la Legion d’Honneur.
IL TEOREMA DEL LAMPIONE – Traduzione di Maria Lorenza Chiesara – Einaudi, 2013
Tutto è irragionevole in ciò che accade nel mondo d’oggi: piú di cinque anni di stagnazione, un balzo della disoccupazione e del lavoro precario, il declino del ceto medio, l’esplosione delle disuguaglianze. Ma da dove viene questa irragionevolezza e perché la accettiamo? Questo libro è un invito al viaggio nei territori che abbiamo intravisto durante le crisi che si sono succedute dal 2007-2008: la crisi della teoria economica, la crisi finanziaria mondiale, la crisi bancaria, la crisi europea dei debiti sovrani, e, infine, quella dei nostri sistemi di misura. Con un bilancio insopportabile: noi affrontiamo l’avvenire con gli occhi rivolti al cono di luce che ci giunge dal passato. Non possiamo trovare nulla sotto queste luci, se esse non sono in grado di illuminare il tempo presente. Le nostre teorie economiche – falsificate a piú riprese dai fatti – e le nostre politiche rivolte a obbiettivi che derivano da esse (stabilità dei prezzi, concorrenza, sostenibilità del debito) non riescono piú a rendere conto della realtà né a rispondere ai bisogni della popolazione.
Il teorema del lampione è, in egual misura, un appello a dare piú peso all’esigenza di legalità senza la quale le nostre democrazie deperiscono, le nostre economie funzionano male e il benessere della popolazione si riduce ai minimi termini.
Motivazioni: “Il richiamo del titolo coincide con le ragioni del premio: un tizio cerca le chiavi sotto un lampione non perché è li che le ha perse, ma perché quello è l’unico punto illuminato della strada. In economia è stato questo un metodo diffuso e che ha comportato elevati costi sociali. Fitoussi invita gli economisti (e i politici) a uscire da quel cono di luce, con lo scopo di mettere fine alla sofferenza sociale, come recita il sottotitolo del libro destinato a un vasto pubblico senza sacrificarne il rigore scientifico”.