“Ho partecipato a migliaia di letture di poesie, ma credo che questa giornata la ricorderò per tanto, tanto tempo…”. Le parole della poetessa Vivian Lamarque al termine della cerimonia di premiazione o suggellano l’esperienza emozionale che ha caratterizzato tutti gli eventi della dodicesima edizione del Premio Sila ’49.

Andrea Rinaldo e la crisi climatica

Il weekend letterario ha esordito venerdì 21, alla Villa Vecchia di Cosenza, quando il giornalista Paride Leporace e l’ingegner Massimo Veltri, giurato del Premio Sila, hanno incontrato lo scienziato Andrea Rinaldo, vincitore del Sila, sezione Economia e Società, e conversato con lui di sostenibilità e politiche ambientali, e del suo libro, “Il governo dell’acqua. Ambiente naturale e ambiente ricostruito” (Marsilio editore). “Sono veramente felice di essere qui e di aver ricevuto il premio – ha dichiarato Andrea Rinaldo. La motivazione che hanno scelto, mi onora. La speranza è sempre quella di cercare di comunicare questo senso di urgenza che abbiamo sulla crisi climatica, non riusciamo a incidere veramente. Il problema è veramente grave e veramente urgente”. E sui cosiddetti negazionisti del cambiamento climatico ha aggiunto: “Ho sentito con le mie orecchie, persone autorevoli, anche esponenti del governo, dire che non sono convinti che l’origine di questo riscaldamento globale sia di origine entropica, il che, francamente, fa ridere. E con buona pace dei sovranisti di tutto il mondo, italiani e non, il problema non può essere risolto né in Italia né in Europa, è un problema globale”.

Lectio Magistralis e gala di premiazione

Sabato 22, il maestoso Palazzo Arnone, sede della Galleria Nazionale di Cosenza, è stata sede di un doppio appuntamento emozionante. Al mattino, il Premio Sila alla Carriera, la poetessa Vivian Lamarque ha tenuto una lectio magistralis sul tema a lei più caro “Che cosa è la poesia (secondo Vivian Lamarque)”. E nel pomeriggio, la giornalista e scrittrice Ritanna Armeni ha condotto la cerimonia di premiazione del Sila. Passerella per i vincitori, Viola Ardone (in collegamento via web), Andrea Rinaldo e Vivian Lamarque, davanti a un’entusiasta e numerosa cornice di pubblico. In un pomeriggio di gala che ha saputo uscire dai suoi binari consueti grazie alle letture di alcune poesie di Vivian Lamarque, in cui si sono impegnati, oltre alla stessa autrice, i giurati del Premio, Valerio Magrelli ed Emanuele Trevi, e anche l’artista Gianni Dessì, autore del manifesto ufficiale di questa edizione 2024. “Un gala di premiazione davvero sui generis – ha affermato soddisfatta la direttrice del Premio Gemma Cestari – perché grazie alla verve di Ritanna Armeni e al genio incontrollabile di Vivian Lamarque, c’è stato un improvvisato reading di poesie stupefacente e molto emozionante che ha saputo coinvolgere tutti. In primis, la Lamarque che al termine della cerimonia ci ha ringraziato per questa bellissima esperienza”.

A Camigliatello con Emanuele Trevi

Ieri, ultimo atto del weekend letterario, a Camigliatello Silano, nella sede della Fondazione Premio Sila, Cenacolo Faust D’Andrea, dove il presidente della Fondazione, l’avvocato Enzo Paolini, ha conversato del libro, “La casa del mago”, con l’autore, Emanuele Trevi, critico letterario, scrittore e giurato del Premio Sila. “Oggi – ha detto Paolini – Emanuele Trevi ha dato la prova con questo viaggio nella casa del padre – la “casa del mago” che dà il titolo al libro – che il papà è stato un grande psicanalista del ‘900 e che ha lasciato in lui le tracce della fantastica avventura che si può realizzare nella mente”.

Le dichiarazioni del Presidente Enzo Paolini

Molto felice, il presidente della Fondazione Premio Sila, Enzo Paolini, ha tracciato un bilancio di questo weekend letterario: “Si chiude questa tre giorni bellissima che abbiamo iniziato con Andrea Rinaldo e col suo governo delle Acque, uno straordinario saggio sulla diminuzione e sull’attenuazione delle disuguaglianze attraverso l’equa distribuzione delle risorse naturali, in particolare quelle idriche. Poi abbiamo, come un’alchimia, messo insieme la scienza con la poesia e quindi le suggestioni di Vivian Lamarque che ieri hanno affascinato tutti i convenuti, soprattutto i ragazzi che parlano un linguaggio diverso ma evidentemente è lo stesso linguaggio che proviene dall’arte, attraverso altri segni, altre capacità e altre attitudini, ma l’arte è sempre universale”.

“Questa dodicesima edizione del Premio Sila – ha dichiarato Paolini – è stata, non è un modo di dire, un’edizione speciale per la tipologia degli ospiti. Abbiamo avuto non solo una scrittrice di bestseller come Viola Ardone – autrice di un romanzo straordinario che attraversa la mente di una bambina nata in un manicomio e quindi richiama tante suggestioni – ma la presenza contemporanea di una poetessa come Vivian Lamarque e di un grande scienziato come Andrea Rinaldo. E senza che avessimo preordinato tutto ciò, queste tre figure hanno simboleggiato come la cultura umanistica e la cultura scientifica devono coesistere per arricchire non solo le nostre vite, ma per dare suggestioni e impulsi di cambiamento al mondo. Un mondo che così com’è evidentemente non va. Non solo per le cose che avvengono, le guerre, i disastri ambientali, ma anche per la vita di tutti i giorni”.